mercoledì 10 febbraio 2010

17° giorno dalla morte | -9 giorni alla mia vita | 22 dicembre 2007 | SOGNI & SPERANZE


(...)
Me li sono sognati di notte, mi facevano venire il mal di pancia,
insicura e frustrata nel mio terrore di sbagliare ciò di cui non mi fregava niente; volevo forme e materie, suoni e colori, io. E della classica cultura cosa mi è rimasto? Nebbia fittissima:
confondo la prima guerra mondiale con la seconda, non so mai chi era schierato con chi, faccio confusione con i nomi, le citazioni e i periodi storici. Non saprei collocare Cesare o Plauto sulla linea cronologica della storia che hanno contribuito
a comporre, non mi è rimasta appiccicata una sola frase di Cicerone, per non parlare di Dante. Oh Dante! Ho odiato le masturbazioni mentali che lo catapultavano nelle sfere del regno di Caronte, assalito da colate di umanità e arrancando a stare in vita rifiutato dalla sua bella, ed evidentemente poco stolta, Bbeatrice. Odiavo quei libri, odiavo quel liceo, mi tremavano
le gambe ogni maledetta mattina in cui ero costretta a solcare l’ingresso di quel portone davanti al quale pregavo, per tutto il tragitto in metropolitana, che si fosse parato qualche
picchetto inaspettato portatore, chissà, di un’occupazione dell’istituto di un giorno, magari di due, forse di una settimana...
meglio dell’intero anno scolastico. E studiavo, leggevo, ripetevo; da quando mettevo piede in casa, rientrata dal mio incubo-scuola per gettarmi nell’incubo-famiglia, fino a ora di cena, guardavo i miei libri e tentavo di concentrarmi, continuando
fino a notte tarda, quando mi ricordavo immancabilmente
di puntare la sveglia alle 4 del mattino per ripassare e recitare le lezioni per un’ultima volta, così, per sicurezza. Per poi alzarmi alle 7, e ricalcare un’altra identica giornata senza scossoni né imprevisti. “Esci un po’” mi dicevi, soprattutto quando le giornate si allungavano e smetteva, l’oscurità, di impossessarsi di gran parte del tempo. “Come è possibile che tu ci metta così tanto per imparare quello che gli altro studiano in mezz’ora? A tuo fratello basta stare attento a scuola, non apre mai un libro e ha ottimi voti lo stesso. Perché tu devi stare tutto il giorno sui dizionari
senza vedere nessuno?”. Perché non me lo spieghi tu, adesso, il motivo, per dio! Tu che volevi da me la perfezione e
128
il tuo riscatto; tu che cercavi in me l’intelligenza; tu che, vantandoti,
andavi in giro a dire: “Ohhh, i miei figli fanno il liceo: uno lo scientifico e l’altra il classico. Sì sì. Solo i licei danno un’apertura mentale e una preparazione idonea”. Dimmelo tu: idonea a cosa? A chi? Per cosa? Merda!Io volevo fare l’artiiiiiiiiiiisticooooooooooooo!
(...)

quelli che mi sognavo di notte erano gli articoli e i verbi greci da imparare a memoria; ciò che avrei voluto fare, era l'inizio di una scoperta negata.
forse, come oggi, avrei solamente voluto fare l'artista...

Nessun commento:

Posta un commento